ALCOL IN ECCESSO E RISCALDAMENTO GLOBALE
Il caldo dà alla testa, si sa. E come argomento di conversazione non passa mai di moda, anzi, diventa protagonista anche della ricerca scientifica: un esempio recente viene dallo studio di Robbie Parks e altri pubblicato su Communications Medicine, “The association between temperature and alcohol- and substance-related disorder hospital visits in New York State”, che mette in relazione le temperature più elevate con un maggior numero di accessi al pronto soccorso per disturbi da uso eccessivo di alcol e droghe.
L’ampiezza dell’analisi è notevole: i ricercatori hanno esaminato i dati dal 1995 al 2014 relativi allo stato di New York, per un totale di 671.625 ricoveri per alcol (721.469 per altre sostanze). In relazione ad un aumento della temperatura fino al 75° percentile (18.8 gradi) rispetto alla minima del periodo (-30.1 gradi) nei 6 giorni precedenti l’accesso al pronto soccorso, rilevano un aumento del 24,6% per disturbi legati all’alcol (del 38,8% per quelli causati dall’uso di droghe). In parole povere, i ricoveri sono più frequenti quando fa più caldo.
È un fenomeno abbastanza comune e risaputo che d’estate l’aumento della temperatura consente una quantità maggiore di attività ricreative fuori casa, e quindi anche più occasioni per comportamenti legati all’eccesso e all’abuso. Insomma, il risultato sembra un po’ ovvio. Tanto più che: a) i ricercatori non hanno preso in considerazione la presenza di patologie concomitanti che potrebbero essere aggravate dalle temperature più elevate e dal consumo di sostanze, e b) negli ultimi decenni gli USA stanno affrontando un grosso aumento nell’uso in particolare di oppioidi, con i decessi per overdose più che quintuplicati dalla fine del XX secolo. Dunque lo studio scopre l’acqua calda?
In realtà, l’analisi cerca di aprire la porta ad un altro tema di sicuro appeal: il cambiamento climatico. Se i comportamenti legati all’abuso crescono assieme alle temperature – concludono gli autori – un mondo su cui incombe la minaccia del riscaldamento globale potrebbe far scattare l’allarme per abusi e dipendenze, e bisogna dunque cominciare a correre ai ripari. Essere pronti e preparati è sempre una cosa buona e le conseguenze del cambiamento climatico sono già, e saranno sempre più in futuro, pervasive. Eppure la crisi globale legata al clima è un fenomeno così enorme, così complesso e legato a così tanti fattori, che trarre collegamenti causali così netti è imprudente. Anche perché, dare la colpa alle temperature rischia di andare contro gli interessi delle politiche efficaci di contrasto all’abuso di alcol e droghe. Insomma, tirare in ballo il cambiamento climatico per ottenere un po’ di visibilità in più, non fa bene né alla causa del contrasto al riscaldamento globale, né a quella del danno causato dall’abuso di sostanze.