Il voto dell’Europarlamento dà un segnale sulla questione alcol e cancro
La doverosa azione europea di lotta al cancro ha trovato nella sessione di voto dell’Europarlamento di questa settimana una punto di sintesi nel testo BECA (Beating Cancer), frutto del lavoro biennale di una commissione parlamentare guidata dall’oncologa ed europarlamentare francese Veronique Trillet-Lenoir. Sia durante i lavori in Commissione sia durante il dibattito in aula dello scorso 15 febbraio, una parte rilevante della dialettica politica si è focalizzata sui due paragrafi (15 e 16) che riguardano le bevande alcoliche.
L’associazione tra il bere in eccesso e il rischio dei tumori non è nuova. Le autorità di salute pubblica enfatizzano la portata di nuove ricerche che associano il rischio zero per il cancro al non consumo. Tale indicazione va però bilanciata con i benefici del consumo a dosi moderate per la salute cardiovascolare, specie se collegata alla dieta mediterranea e ad uno stile di vita salutare. E anche ad un rapporto con le bevande alcoliche adulto e maturo, che sa distinguere tra il valore anche sociale della convivialità, che in ultima analisi è cultura della moderazione e saper vivere, cosa ben diversa dalle scorciatoie abusanti di certi stili di consumo non alimentari e ispirati all’eccesso.
In tal senso i parlamentari di Strasburgo hanno licenziato un testo finale (con 652 voti a favore 15 contrari e 27 astensioni), che reintroduce la distinzione tra uso e abuso di bevande alcoliche e sostituisce le etichette allarmistiche del tipo “l’alcol causa il cancro”, con un’informazione più equilibrata sui rischi, ammonendo il consumatore ad attenersi ad un uso responsabile e ad un consumo moderato. Significativo il contributo degli Europarlamentari italiani, trasversale agli schieramenti politici.
È stata inoltre approvata nel testo finale la possibilità per i produttori di alcolici di sponsorizzare lo sport, fatta salva la riserva per eventi prevalentemente dedicati ai minori. Un modo per non privare di risorse spesso essenziali lo sport giovanile, le discipline meno praticate e il sostegno agli investimenti in impianti sportivi di piccole comunità locali. Il testo non ha valore di legge e non impone vincoli, ma condiziona il futuro della strategia europea contro il cancro e le politiche degli stati membri.
Al di là delle prese di posizione di questa o quella categoria, il segnale che viene da Strasburgo è importante. Nel voto è salvaguardata la centralità del diritto all’informazione quando si tratta delle scelte di salute dei consumatori, senza però criminalizzare preventivamente le bevande alcoliche con azioni di prevenzione che assimilano ogni tipo di rischio al danno. I parlamentari europei hanno dimostrato nei fatti, contro chi la nega, che la pratica della moderazione esiste ed è diffusa.